domenica 8 luglio 2012

Cosa non fare nel vostro orto in vaso

Premetto che questa non e' l'estate dell'orto.
Per via della matrioskina in pancia da 9 mesi ormai abbondanti non posso toccare la terra se non con i guanti, cosa aberrante, ne converrete.
Per tutti i lavori semipesanti - spostare vasi e cassette, rabboccare le innaffiature con i miei 20 kg di annaffiatoio eccetera devo affidarmi al riluttante consorte, ovviamente dare pesticidi non se ne parla e nemmeno andar per campi a raccogliere ortiche.
Insomma, ho trascurato orribilmente l'orto, sperando che guardarlo con amore, togliere le erbacce e mettere bacchette di sostegno bastasse.
Devo anche premettere che, d'altra parte, quest'anno avevo fatto le cose con ambizione. Solo coltivazione da seme, niente piantine comperate fatte e grandi cassette (100 cm per 40 circa) dove ospitare le piante.
Infine, a mia parziale giustificazione, la stagione e' stata odiosa: pioggia e solo pioggia fino a giugno, poi le ondate di caldo umido a cui quest'anno hanno persino dato nomi mitologici, che hanno abbacchiato tremendamente me, la mia pancia e le mie piante, che sono passate dai funghi agli afidi senza soluzione di continuità.
Fatto questo quadro spero oggettivo, passo ai risultati.
Pomodori: ho usato i semi delle mie piante dell'anno scorso. Posso assicurare e provare con testimonianze fotografiche dell'epoca che si trattava di cuori di bue. Ora: le piante sono cresciute, anche se lentamente e con energie imparagonabili rispetto allo scorso anno, ma i frutti sono pomodori perini, tra l'altro verdi e amari come il veleno. Non so se mai diverranno rossi e mangiabili. Mio suocero aveva abbondantemente criticato la mia scelta di tenere i semi dello scorso anno, boforchiando qualcosa a proposito del fatto che le piante sono tutte ibridate e che quindi non avrei avuto frutti. Mi rifiuto di dargli ragione, ma l'enigma dei pomodori che cambiano varietà non e' risolto.
Peperoni: gli unici che stanno venendo come i deve. Piante molto più piccole e corte dello scorso anno, ma ognuna ha un bel peperone in crescita, per ora verde ma che promette colore. Pochi afidi e nessun fungo, si sono dimostrati belli e resistenti, nonché meno esigenti in fatto di terra e acqua del loro progenitore, il peperone unico dello scorso anno.
Questi non saranno ibridati? Avro' conservato meglio i semi? Mah!
Melanzane: primo esperimento, l'anno scorso non le avevo. Mi avevano detto che erano belle e facili, per il momento non posso confermare. La germinazione dei semi e' stata eterna e difficoltosa, ci hanno messo più di due mesi a uscire quattro foglioline stitiche. Ora sembrano lattughe: enormi foglie verde scuro, ma non un fiore e non un frutto, nonostante le mie volonterose apine che svolazzano intorno alle rose che contornano l'orto. Magari sono solo lente come il peperone lo scorso anno e arriveranno, attendiamo.
Infine, la delusione più grande: le mie zucchine fanno schifo. Sono germinate e fiorite a tempo di record, ma non riescono a portare a termine uno zucchino. Hanno preso una malattia (credo un acaro) che sbianca e fa seccare le foglie, continuano a fare questi meravigliosi fiori gialli ma solo minuscoli fruttini, che muoiono prima di maturare, mentre le piante stentano. Una tristezza senza fine e a cui non trovo soluzione.
Ora passiamo agli errori certi, che non ripeterò:
1. Poca terra nelle cassette. Lo strato di terra che ho messo nelle cassette e' troppo sottile, saranno 40 cm massimo. All'inizio questo ha aiutato, perché sotto le tempeste e i venti di maggio e giugno le giovani piantine sono state protette e sono sopravvissute, ora pero' penso che avere poco spazio per le radici non le aiuti a difendersi dalle malattie.
2. Troppe piante: venendo da seme mi sembravano così fragili che non ho pensato potessero sopravvivere tutte. Ora invece sono troppo fitte, dovrei toglier e qualcuna ma non ho il coraggio, quindi le lascio stentare tutte.
3. Troppo biologico per la stagione. Le rose accanto a prendersi gli afidi e la terra buona non bastano a fronte dei disastri meteo dell'anno. Di fatto il successo dell'estate 2011 era stato in parte fortuna della principiante, in parte una condizione termica meravigliosa, che quest'anno non c'e' stata. In questo caso un po' di chimica aiuterebbe, ma io non me la sento, quindi mi tengo il mio orto stentato.
4. Cura. L'orto, più ancora di tutto il resto, ha bisogno di mani addosso, continuamente. Vuole il contatto fisico, senza guanti e senza toxoplasmosi. Non deve sentire diffidenza. Se i frutti (le more, il ribes, l'uva, pesche e albicocche del cortile) hanno quasi beneficiato del mio lasciarli in pace, del non avermi sempre li' a rabboccare, tagliare e aggiustare, il mio povero orto sente che la priorità e' Leda in pancia e patisce...cercherò di rifarmi, se lei me lo consentirà, fra qualche giorno, quando finalmente questo pomodoro che ho dentro la pancia sarà maturo.
Vi racconterò come procedono tutti gli orti della mia vita.

1 commento:

  1. Ciao! con i pomodori è successo anche a me, e confermo che ha ragione il suocero: i pomodori che si comprano sono al 99% ibridi, e difficilmente avrai gli stessi pomodori che hai mangiato l'anno prima.
    Con le zucchine ti voglio dare questo suggerimento: impollinazione manuale! Magari scrivo un post nei prossimi giorni.
    Grazie di scrivere, è sempre un piacere leggerti.

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