sabato 22 ottobre 2011

News dalla citta' bassotto

Rose in casa

Piante da bagno

La citta' bassotto lascia poco tempo per scrivere.
Si torna al residence nemmeno troppo tardi, prima di quando si torna a casa nella citta' - cane - normale. Si e' stanchi e soli e si ha voglia solo di telefonare un po' e di spegnersi davanti a un televisore, su un letto che e' quasi tutta la stanza.
Non si ha nemmeno voglia di aprire pepetrolio. Per scrivere cosa, poi?
Nella stanza ci sono le piante di plastica.
Ho trovato un appartamentino.
La signora che lo affitta e' una prof. del liceo, di quelle con cui nella vita sono sempre andata d'accordo.
E' una casa vecchiotta e trascurata, ma c'e' spazio e luce. Soprattutto c'e' un terrazzino, un quadrato tutto grigio e triste con gli spuntoni contro i piccioni in cima ai muri. Ma e' un giardinetto in potenza, un piccolo angolo dove trovare pace di sera. Un posto dove la gatta piccola puo' venire, se si abituera'.
Il prossimo week end, che e' lungo, mi ci spostero' dentro. Provero' a starci meglio di come sia stata in queste cinque settimane.
Provero' a ricominciare a scrivere e pensare, vedro' se qualcosa cresce anche nella citta' bassotto, oppure se il razzismo delle persone e la loro incredibile superbia ammaccata blocca anche i fiori e i pomodori.
Questo vuol dire la citta' bassotto.
Una mia amica mi ha raccontato che i bassotti non sanno di avere le zampe corte, loro credono di essere cani grandi. Sono orgogliosi e arroganti, si credono delle stesse dimensioni di un labrador, di un pastore tedesco, e come tali si comportano. Con dignita' da vincenti naturali. Spesso riescono anche a convincere gli altri di essere cosi'. Meraviglie della profezia che si autoadempie.
Solo che questo rende i bassotti simpatici, gli abitanti della citta' bassotto no.
Si sentono cittadini di una metropoli, hanno addosso il razzismo di provinciali spaventati.
Valutano con sufficienza chiunque non apprezzi il culatello e il loro polveroso teatro, chi non si incanti dell'opulenza fittizia e decadente del loro benessere.
Fanno paura perche' si sentono la parte migliore d'Italia, ma hanno i sogni corti come zampe. Zampe da bassotto, appunto.
Grazie MC per gli orti che mi racconti. Provero' a farne uno anche in mezzo alla nebbia color vuitton in cui vivo cinque giorni la settimana.
Per il momento torno a casa al venerdi', raccolgo le rose e riempio di fiori bianchi e puliti la casa. Metto a svernare in bagno le piante delicate per il freddo che arriva. Accarezzo molto i gatti e il marito e vado avanti con il motto dell'amica di Nemo: zitta, nuota e sorridi, qualcosa di buono verra' anche da questa avventura.
Questa e' un'altra storia, ve la racconto appena ho un tavolo e una pianta.

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