martedì 8 novembre 2011

Aggiornamento sulle olive pendolari

Come alcuni di voi avranno intuito, il mio mezzo chilo scarso di olive fa il pendolare come me.
Infatti è necessario cambiare l'acqua tutti i giorni e, sinceramente, affidare al coniuge anche questa incombenza sarebbe stato abusare della sua pazienza.
Metto un asterisco e apro una nota a pié di pagina (scusate, ma con la maschera di blogspot non so come si fa).
Nota a piè di pagina. La lista dei compiti del marito al momento include: nutrizione, pulizia e coccole ai gatti; annaffiatura di tre talee di edera che furono un giorno decorazioni verdi di un matrimonio e che hanno messo radici in acqua - sottotitolo "hanno fatto le radichette, vorrai mica buttarle via"; annaffiatura di tre talee di rosa destinate a popolare il terrazzino della città bassotto, ma solo se non piove; formulazione di un messaggio di saluto e aggiornamento sulle faccende della settimana per la signora delle pulizie che viene il mercoledì; manutenzione del vicinato, che si sente solo in mia assenza; consolazione della moglie a cui manca tutto, incluso il vicinato. Fine della nota a piè di pagina.
Le olive, dicevo, fanno le pendolari. Stasera sulla superficie dell'acqua era comparsa una specie di schiumetta, che avevo letto essere assolutamente normale e segno di evoluzione del processo attraverso il quale le nostre amiche perdono il sapore fetido che hanno appena raccolte e diventano commestibili.
Non ho resistito e ne ho assaggiata una.
Squilli di tromba: fanno ancora schifo, ma giuro che cominciano a sapere di oliva e sembrano avere il potenziale per diventare incredibilmente gustose e profumate.
La soddisfazione è massima, anche se attendo per gioire di avere fatto la salamoia.
Ultima confessione della serata: sapete cosa ho fatto del nocciolo dell'oliva che ho assaggiato?
Sta seccando in una tazzina per essere interrato fra qualche settimana, appena avrò portato giù un po' di terra.
Verrà su un olivo nella città bassotto?

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