lunedì 25 aprile 2011

25 aprile, festa della liberazione. La mia?

Quando avevo cinque anni a tutti quelli che me lo chiedevano rispondevo che volevo fare la fioraia.

Che volevo vivere a Piumazzo di Castelfranco, meno di 1.000 abitanti all'epoca, perchè la Via Emilia che faceva da sfondo al Paese mi dava tanta sicurezza. Volevo molti cani e molti gatti, forse un laghetto con i pesci.

Poi ho fatto il liceo classico, qualcuno mi ha convinta che dovevo imparare a pensare. Peccato che stessi bene solo quando non pensavo a niente.
Mi è cominciato a interessare questo fatto di essere carina socievole simpatica, avere amici - pochi - ma - buoni. Essere intellettuale senza essere noiosa, queste cose qui.
Per un po' ho pensato più alle persone che a cani gatti e pesci, con il risultato di essere una ragazza amabile con l'animo di un mastino napoletano e un folle desiderio di attaccare il prossimo alla giugulare.
In piena fase obnubilata mi sono iscritta a Scienze della Comunicazione, ho cercato e trovato un lavoro.

Ho 32 anni. Fidanzata poi felicemente sposata con persino l'orologio biologico che ticchetta e fa fare pipì al mattino sopra gli stick d'ovulazione.
Vivo in una grande città cattoleghista.
Faccio la managerina in una mega azienda petrolifera e lavoro un sacco di ore al giorno.

Ho fatto tutto così bene che è tutto sbagliato.
Perchè io voglio coltivare peperoni.

Oggi è il 25 aprile, come ormai mi capita da troppo tempo mi sono svegliata male. Sarà però che stanotte ho dormito senza sognare, sarà un po' di coraggio dei Partigiani...
Come in tutte le situazioni sbagliate, che assomigliano alle montagne della Resistenza sull'Appennino,se guardi bene ci sono delle piccole fenditure nella roccia in cui puoi infilare i piedi per cominciare a salire.

I miei appigli sono una casa che più che una casa è un terrazzo con un po' di appartamento attaccato.
Due gatti che mi capiscono.
Un marito che ci prova.
Quattro piante di pomodori, tre di zucchine, quattro di fragole, un limone.
Svariati fiori.

E un peperone, appunto.
Un peperone che non sarà la fine del petrolio, ma un poco sì.

Vado a coltivarlo. Se volete seguirmi, buona festa della liberazione a tutti.

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