mercoledì 29 giugno 2011

Una serata di molte domande

Testa piena di domande, stasera. 
Perche' le more e il ribes crescono rigogliosi in giardino, con quell'aria soddisfatta che hanno le piante quando sono nel luogo giusto per loro, al sole ma un po' riparate dal mezzogiorno, come si addice a creature da margine di bosco, quando l'acqua non e' ne' troppa ne' poca, quando non ci sono oidio e ruggine a fare il solletico con tutta quella peluria di fungo, quando hanno il vaso abbastanza grande per stare comode, non troppo enorme per perdersi. 
Perche' nonostante questo non hanno fatto un fiore ne' un frutto? A vederli non si direbbe nemmeno che sia nella loro natura farli, tanto sono pacifici e nemmeno un po' in imbarazzo. Li guardo con espressione interrogativa e loro mi rispondono sfoderando foglie vezzose e lisce come guance di quindicenni.
Daro' loro un inverno di tempo, in fondo le ho piantate solo questa primavera, ma poi faremo i conti.
Seconda domanda: che cos'ha la salvia? Perche' ha le foglie basse all'improvviso? Una pianta modestissima, che in mesi di conoscenza non mi ha mai dato un pensiero, giusto qualche foglia da friggere per far piacere al mio amico che ha la ricetta di sua mamma per cucinarla. 
Adesso ha le foglie all'ingiu', piu' la sera che la mattina, come se avesse sete. Ma io la innaffio, mai troppo perche' e' una pianta mediterranea, giusto, altrimenti annega? 
Eppure ha questo portamento infelice che mi rattrista. L'ho messa un po' piu' all'ombra sotto l'oleandro grande, per vedere se si rimette, ma ho paura che mi muoia e sarebbe un peccato. 
Mi ricorda l'inizio della primavera, una giornata calda al mercato sul Naviglio, dove c'erano quelle splendide rose e mio suocero che aveva voglia di comprarmene una, come faceva mio zio con le scatoline di latta delle caramelle quando ero piccola e lui, senza figli, veniva a prendersi la sua ora d'infanzia mentre mia zia andava a messa a incontrare le amiche. 
Ultima domanda. 
Perche' le ragazze fanno discorsi da filmetto rosa con potenziali fidanzati mentre mangiano sushi in ristorantini all'aperto di una bella via alberata del centro? Perche' dicono che loro hanno i valori, la trasparenza, la lealta' e si dipingono come piacerebbero alle loro amiche, non a un maschio di trent'anni che non puo' che annoiarsi a morte, a sentire quelle spose modello che fanno la check list a voce alta, per assicurarsi di non restare zitelle?
Cosa volete che gli importi se siete colleghe perfette, se il vostro sbaglio maggiore e' fare il powerpoint al posto di quello sfigato che avete come stagista, perche' lo sapete che cosi' non imparera' mai, ma cosa ci volete fare, voi siete autonome e fate prima e meglio a far da sole? 
Non vedete lo sguardo che si spegne quando gli dite quante amicizie avete conservato al paese, in Puglia, perche', anche se siete lontane, quando c'e' bisogno ci siete sempre e gli altri possono contare su di voi? Facebook, poi, lo usate solo perche' nei nuovi media ci lavorate, mica vi piace veramente.
Se c'e' qualcosa di bello nell'aver perso l'adolescenza e' il non sentire piu' il bisogno di essere quello che raccontano le riviste, poter essere cattive ragazze un po' con il canino appuntito, un po' velenose, acide e lunatiche. Poter ammettere   l'invidia che vena il cervello come quel filo di cellulite che appesantisce le gambe, lasciarsi impazzire per un libro idiota o per un film poco colto, non dover giustificare ogni debolezza. 
Dirsi "sai che c'e', mondo, prendimi cosi', perche' la recita e' finita e il pubblico, che sarei io, e' abbastanza soddisfatto da non lasciare la sala". 
Invece c'e' tutto questo sforzo e questo trucco sulla faccia, davanti a un sushi d'estate, in una bellissima serata, che non so spiegare.
Oggi mi hanno fatto due complimenti.
Un amico mi ha detto che sono superficiale. 
Calcolando che mi sento pesante come il piombo, in questo momento, mi ha fatto un gran piacere. E' una bella cosa da dirmi, gli ho sorriso. Lo so, ha risposto.
Due amici, poi, mi hanno scritto che so pensare, o che almeno ci provo.
Altro gran bel regalo, per un'apprendista giardiniera cosi' piena di domande senza risposta. 

2 commenti:

  1. mettiamoci anche la bella scrittura, trentenne atipica: così i complimenti diventano tre, anzi quattro :)

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  2. @troppi complimenti in un giorno solo! Grazie di cuore per la vicinanza, sotto questo confuso cielo trentenne :)

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