mercoledì 3 agosto 2011

Biocompleanno

Vabbe', avro' pure compiuto trentatre anni e se non mi stesse per cambiare la vita di nuovo avrei considerato seriamente il suicidio, ma stasera ho avuto il mio bellissimo biocompleanno e sono cosi' felice che lo devo scrivere.
Il mio povero coniuge onnivoro aveva deciso di trovarmi un ristorante vegano per festeggiare.
Ha cercato sul web, cosa del tutto ragionevole, e anche sul suo eccezionale telefonino superaccessoriato che fa anche il caffe'. Il risultato e' stata una biogastronomia con un paio di tavolini all'aperto, un ragazzo che ravanava al computer su un banco frigo con dentro tre vaschette d plastica e non un cliente ne' oggi, ne' ieri, ne' mai.
Il dramma e' che non sembrava nemmeno uno di quei posti che riciclano denaro sporco, semplicemente un'idea imprenditoriale non riuscita. Peccato, il tipo aveva l'aria simpatica, ma non ce la siamo sentiti di entrare e siamo diventati il milionesimo non cliente.
Un po' abbacchiati e alla ricerca di un consiglio ci siamo avviati verso un supermercato dei gas, un posto molto fico di cui non do il nome solo perche' cerco di evitare la pubblicita' qui sopra (comincia per bottega e finisce per gas). E' una cooperativa che offre servizi logistici ai gruppi di acquisto della città (frigoriferi, magazzino ecc...). In più c'è un caffè, un negozio a filiera corta, una libreria, uno spazio per gli incontri eccetera. Soprattutto, c'è un bel po' di gente con un bello sguardo.
Eravamo ragionevolmente certi che non potessero darci la cena, ma in compenso ci hanno offerto una meravigliosa sangria nel cocomero, uno spuntino a base di pomodorini e zucchine (salame per il coniuge, e' un posto bio e a filiera corta, ma i maiali non lo sanno) e una perfetta dritta per la cena.
Prima lezione: tripadvisor, google, tutte le diavolerie del marketing culinario non valgono un buon consiglio erogato insieme a un bicchiere di vino. Non ce n'e': quelli a distanza sono strumenti preziosi, ma questo mondo qui, quello del consumo responsabile, della risposta anticapitalistica dentro il capitalismo, dell'autorganizzazione e delle scelte non e' fatto solo di quello.
E' sorrisi, e' una parola, e' comunita', e' fiducia. La rete fa il sul mestiere, mette in contatto le persone, poi da quel contatto nasce la rete. Altrimenti non funziona.
Detto questo, siamo finiti in questo bioristorante. In realta' e' un bionegozio con tavoli, su tutte le pareti ci sono scaffalature piene di prodotti invitanti.
Solo alcune immagini, come sempre.
Lo conduce un ragazzo con una uniforme da chef a righe. L'avete mai visto "one man band" di pixar? Se no fatelo subito, e' un cortometraggio e lo trovate su youtube. Il ristoratore e' un mix fra i due cantanti, un cartone animato semovente, capace di conquistare me (ma era facile) e il coniuge (che era piu' difficile).
E' capace di guardare una persona e dirgli cosa vuole mangiare. Ironico senza prendere in giro, privo di quella serietà un po' ridicola che hanno - purtroppo - alcuni esponenti del mondo bio, almeno nella mia città. Sa ascoltare e includere anche chi non arriva già convinto, in quel suo posto locale bello perche' non patinato, normale, uno spazio che un giorno si e' stufato di affittare vuoto, che ha trasformato in una vita e in un mestiere.
Il cameriere indiano è arrivato in Italia, penso, ieri l'altro. Un sorriso a cinquanta denti, molti piu' delle parole che conosce della nostra lingua. Passa frequentemente all'inglese, anche quello basico. Compensa con una gentilezza e un'attenzione da caposala di un megaristorante di New York.
Mi sono sentita preziosa.
Ancora di piu' quando sulla torta veg alla carota tiepida si e' materializzata una candelina, per mano del musicista della pixar prestato ai fornelli.
Che e' poi corso al pianoforte che c'era in un angolo perche' evidentemente la somiglianza non era casuale e mi ha suonato happy birthday. Al che si e' alzata un'altra ragazza, perche' era anche il suo compleanno. Alla fine della serata i nati il tre d'agosto presenti all'appello erano quattro. Non male per dieci tavoli.
Seconda lezione: basta lasciarsi portare e aprire il cervello al buonumore e gnomi, fate e cartoni animati verranno a festeggiare il tuo compleanno.
L'ultima per stasera: la liberta' di questo intermezzo fra due vite e' impagabile, era tanto che non pensavo e che non mi godevo l'esistenza cosi'. Occorrera' mantenerlo, questo spirito leggero.
Non so se ne saro' capace, ma stasera, con sulle spalle tutti i miei anni da vegliarda, voglio pensare di si'.

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