domenica 3 luglio 2011

Mea culpa

Confesso.
Stremata dall'oidio, dalla ticchiolatura, da un sospetto marciume radicale nella rosa di fosso ho ceduto alle lusinghe della chimica.
Venerdi' sera, con il capo cosparso di cenere, sono andata alla Coldiretti.
Prima mi sono aggirata fra i biscotti biologici al farro, ho raccattato sei scatolette di pappa molle per la gatta piccola, ho indugiato a lungo fra i mieli con cui dolcificare il te' alla menta. 
Poi, dopo una lunga deviazione fra i tubi per l'irrigazione, mi sono avvicinata al bugigattolo dell'omino dei veleni.
Ho tirato fuori il cellulare con le foto dei miei drammi da pioggia, ho raccattato scatole e boccette con le relative prescrizioni e sono andata alla cassa, sentendomi un'assassina di povere bestiole e spaventata per i gatti, che bevono l'acqua dei sottovasi.
Oggi ho miscelato i preparati e ho innaffiato di robaccia le mie piante perplesse, facendo ben attenzione a non bagnare l'orto, perche' non voglio privarmi della serenita' di raccogliere quello che e' maturato per fare il contorno la sera.
Fa molta puzza, quella roba antifungo, pero' spero salvi le mie fioriture ammaccate da temporali e soli improvvisi.
Ho ceduto e mi dispiace di non avercela fatta nemmeno quest'anno, a far funzionare tutto di puro ecosistema, ma ogni anno le dosi sono sempre piu' piccole,  le erogazioni sempre piu' rade, ogni volta e' piu' per emergenza. 
Un giorno il mio giardino fara' tutto da solo. 
Stasera voglio pensare che abbia tanti anni davanti in cui trovare un equilibrio.
Come me.

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