lunedì 5 marzo 2012

Telefono da casa

L'avevo fatto in Cina.
Mettermi davanti a una Ferrari spacciata a miliardari con gli occhi a mandorla in un'orrenda strada di Shangai, con addosso il mio vestitino di lino marrone (ci rientrero' mai?) appiccicato sulle cosciotte per caldo umidita' smog. Aprire gli occhioni al massimo, cosi' diventano infinitamente tondi. Alzare l'indice della mano destra e farmi fotografare con l'espressione di ET.
Oggi mi sento uguale. Sdraiata con il computer in grembo a lavorare dal mio divano, con intorno i miei gatti, i miei odori, la mia vasca da bagno di la', i germogli che germogliano in lavanderia e la pioggia che bagna le rose che esplodono dal legno.
Telefono casa.
Telefono da casa.
Voglio restare qui.

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