Dal 15 luglio c'e' qui Leda piccola.
E' una produttrice di contenuto pazzesca. Quanto la gravidanza non passava mai, questi sei mesi e un giorno sono volati. L'esclusività sta per finire, fra pochi giorni riprenderò a lavorare e Mademoiselle Criceto (soprannome meritato per le guance che sembrano contenere noccioline, invece sono solo tonde) ha cominciato lunedì scorso ad andare al nido.
Oggi ero triste.
Perché e' rimasta un'ora e mezzo a giocare tranquilla e curiosa prima di accorgersi che me n'ero andata.
Perché aspettavo mia mamma in visita che non e' potuta venire.
Perché la mia amica B non c'era e nemmeno il gruppo di mamme e bambini del Consultorio.
Perché non so come faro' a interessarmi di nuovo ai giochi degli adulti che, come sapete, già mi avevano stufata prima che arrivasse il criceto, figuratevi ora.
Pero' ero fuori con Leda Piccola (Ellepi, d'ora in poi) che dormiva nel passeggino e c'era una bella aria tersa, perché non lontano e' venuta la neve.
Mi sono fermata in un negozio qualunque e ho comperato tre violette e tre primule. Povere piantine di serra che non so nemmeno se resisteranno, neppure molto belle, a dire la verità.
Ma sono piantine. Le ho portate a casa, tolte dai vasetti ridicolmente piccoli. Ho messo le mani finalmente senza guanti nella terra di vecchie cassette e le ho rinvasate per bene, canticchiando e spiegando a Ellepi che questo e' quello che fa star bene la mamma.
Le ho messe fuori dalla finestra, dove posso vederle al mattino, con sotto l'elleboro dello scorso anno che ancora non vuol fiorire.
Ho vuotato un vasetto che conteneva una petunia morta. Ho tagliato dei rametti sparsi. Ho riavuto la sensazione che un lavoretto tirasse l'altro, quel senso di urgenza e cura che conosco bene e che da molto tempo non riuscivo più ad applicare a nulla che non fosse la mia bimba.
Ho perso tempo dietro al verde dimenticandomi dello scorrere dei minuti, che sarebbero stati ore se le portefinestre aperte sul giardino non avessero messo a rischio la salute del criceto.
Mi sono sentita io per la prima volta dopo molto tempo.
Bentornata a me e a qualche timido fiore nel mio giardino.