Stamattina all'alba le rose ondeggiavano nell'aria come palloncini colorati. Sono tante, sono precoci. Mi è venuto in mente che forse vogliono staccarsi dai rami e volare via. Un po' il contrario di me, che in questo momento vorrei "fare il buco", come dice mio marito.
Come un bulbo, stare là sotto e aspettare che la terra si scaldi, che il mondo diventi amichevole, per mettere fuori le antenne e sbucare.
Invece sto al vento come le mie rose.
Devo parlare del mio futuro, essere lucida e all'erta perchè è uno di quei momenti che sai ti ricorderai come passaggi fondamentali del percorso. Essere debole, andare dalla parte sbagliata non si può. Bisogna ascoltare i consigli e poi fare quello che si sente giusto. Bisogna essere formalmente ineccepibile, io che non sono capace perchè sono emotiva.
E' come per i pomodori.
Si leggono i libri che dicono di tagliare i getti ascellari (che già non è stato scontato individuare, nelle mie piante ipertrofiche, ma credo di aver capito quali sono).
Si ascolta il suocero che dice di lasciarli all'asciutto mentre fioriscono, perchè se si innaffiano troppo i fiori non legano e poi non producono.
Si cerca di fare le cose come si devono, ascoltando anche le piante, che dicono la loro e a volte non la pensano come i libri o come mio suocero.
Solo l'estate dirà se verranno i frutti.
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