Per forza: stava dalla parte sbagliata, quella senza sole, non era mai stata potata e aveva un legno che ci si poteva fare un tavolino.
Sopravviveva a stento fra oidio da umidità e pidocchi, così triste e sbagliata che non avevo nemmeno capito di che colore fosse.
Il primo passo e' stato potarla. Il secondo attaccarla alla pergola, che ritrovasse la sua natura.
Il terzo, semplicemente, volerle un po' di bene. Come e' successo con il ribes, la ricompensa arriva, il giardino non delude.
Ecco, forse e' questo il filo conduttore di questa primavera piovosa e incerta.
Amare e curare, covare fiori e piantine dell'orto come faccio con questa bambina in pancia.
Sperare e pazientare, quest'anno più che mai perché con così poco sole, con così poche certezze, e' tutto più difficile.
L'arco di rose gialle mi fa ben pensare quando apro la finestra la mattina, mi fa guardare a luglio, a un'altra rosa, a un pomodoro, a una zucchina, che avrà la mia e la nostra faccia, che ora mi tremola in pancia e presto avrà una voce e starà al sole, come i miei fiori.
Rosa rampicante gialla senza nome |
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