Dopo il fallimento del trapianto del fico, che dopo essere marcito nel diluvio ora sta lentamente seccando al sole, e la stasi delle ortensie rubate, che non danno cenno di riprendere a vegetare, avevo deciso di stendere un pietoso velo di silenzio sui miei sfortunati esperimenti di talee di giugno.
Poi, un timido segno di speranza. Uno dei rametti di gelso che mi ha regalato un amico in una giornata triste, messi a radicare in acqua e poi in terra, nel vaso degli esperimenti nel quale al momento si trovano anche germogli di basilico e foglie strappate dal vento di piante grasse, ha deciso di buttare fuori una fogliolina verde.
Non dico nulla. Aspetto. Lo guardo facendo l'indifferente, per non illudermi.
Anche un rametto di pomodoro spezzato mentre legavo le piante per proteggerle dal vento e due pezzetti di rosmarino su cui dev'essere caduto uno dei gatti, nel vasetto della marmellata in cui li tengo in cucina, hanno deciso di mettere radici.
Che sia la riscossa della mia carriera di clonatrice di piante?
Chi lo sa.
Io taccio e rido dentro.
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